Gerry talmente puntuale da essere in anticipo
giunge con Annamaria, Anna e Loredana a Pratonevoso presso il borgo stalle
lunghe.
Partiamo direttamente a piedi costeggiando la
strada asfaltata che porta al rifugio verde constatando con piacere che il
clima non è troppo rigido e che la nuvolaglia presente e’ inconsistente con
ampi spazi di sereno che la circondano.
Giunti alla partenza della seggiovia a 6
posti, presso il verde, proseguiamo sulla sterrata per prendere subito a
sinistra e salire lungo la pista da sci su uno strappo che ci fa udire i primi
fiatoni.
Sul versante opposto, alla nostra destra, un gruppo di cacciatori
voceggia e non capiamo se diamo loro fastidio oppure, a nostra insaputa,
svolgiamo il prezioso compito di cani da caccia aggiuntivi con la speranza che
disturbando le prede esse si dirigano verso di loro. sta di fatto che nessuna
fucilata e’ stata esplosa.
Raggiunta la rotabile sterrata che porta alla
balma ci spostiamo più ad est ed
iniziamo a salire una traccia di sentiero segnalata, si fa per dire, con uno
sbiaditissimo segno bianco giallo. La salita è ripida tra erba ormai prostrata
dalla stagione e qualche masso fino a giungere sul limitare della cresta ove,
improvvisamente, compare il primo degli inaspettati panorami strapiombanti
verso il Malpasso, la Val Corsaglia e di fronte il Monte Fantino.
Annamaria presa da euforia fotografica,
clicca a destra e a manca, un larice bonsai cresciuto non si sa come,
praticamente nel vuoto, diventa il soggetto preferito.
Si continua sulla cresta con continue vedute
strapiombanti verso gli inghiottitoi e le doline sottostanti.
Anna ci allieta
con una lettura tipo fiaba con infante da addormentare del primo pannello
informativo che tratta e spiega il carsismo unico e i fenomeni collegati della
zona anche grazie alle precipitazioni veramente consistenti che colpiscono
questi luoghi.
Giungiamo sulla cima Artesinera. il cielo si
e’ rasserenato ma tira una tramontanina a quasi 2000 metri di quota piuttosto
freschetta. Scendiamo di qualche metro e troviamo un posto riparato super
panoramico sul Malpasso.
Le brume autunnali salgono fino a circa 1800 metri di
quota, mentre più in alto le cime sono nitide nell’ aria tersa e limpida della
tramontana sovrastante. il contrasto unito ai colori autunnali e’ veramente
notevole, tanto che il nostro pensiero va alla siepe oscurante lo sguardo del
più felino…dei nostri poeti. ma oltre a qualche gerundio, nessun infinito
prende corpo.
Riprendiamo il cammino sotto il sole ed il
cielo terso in alto e brumoso in basso, con le cime del Mondole’, Seirasso,
cima della Brignola, Mongioie di fronte a noi.
Raggiungiamo, dopo l’ultimo pannello informativo,
il rifugio la balma, chiuso e facciamo una sosta sole. occupiamo le panchine,
io mi sdraio sullo scivolo dei bimbi a mo’ di sdraio.
Al momento della partenza Annamaria non trova
più gli occhiali da sole. attimi di panico ma poi il lieto fine. Sosta veloce al rifugio merlo degli alpini
ove un inquietante tappeto di mosche, tafani, vespe e altri insetti defunti
ricopre il pavimento all’ interno della veranda. scendiamo lungo la sterrata,
incrociamo il bivio sciistico per Artesina e raggiungiamo nuovamente il verde.
Scegliamo di continuare sull’ asfalto anche
perché’ Loredana deve proseguire come cantavano i cugini di campagna, per
dolore podale causa scarponi, che molti, compreso il sottoscritto, purtroppo
conoscono. Fortunatamente non incontriamo nessun vetro e nessun chiodo, ma in
compenso un nebbione da nuvole basse ci avvolge con la sua fredda umidità.
Un caldo caffè nel mio piccolo monolocale
molto gradito anche per i dettagli dell’arredo agli ospiti (che ringrazio) e
poi il ritorno a Savona.
Un salutone e alla prossima,
piero