La
giornata è sorprendentemente da Primavera avanzata: cielo terso, temperatura
mite, niente vento. Siamo in tredici:
Annamaria, Tiziana, Ornella, Flora, Mariuccia, Rosanna, Oriana, Anna Bertizzolo,
Valentina, Massimo, Lutz, Piero e Paolo. Puntuali alle 7,30 si parte e alle 8
parcheggiamo a Toirano.
Andando verso la piazza del Comune, da dove parte il Sentiero delle
Terre Alte, facciamo una breve sosta al bar.
Poi, nel silenzio del primo mattino, attraversiamo incantati il borgo
antico, e superata la frazione di Barescione, ci portiamo al guado delle Case Cantarana. Ma le insistenti piogge di quest’inverno hanno gonfiato
il torrentello, rendendoci impossibile il passaggio. Continuiamo allora salendo
per mezz’ora circa su una bella “crosa”. Incrociamo la strada comunale, che abbandoniamo
dopo trecento metri per seguire l’antico tracciato.
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ma giunti ai piedi del castello di Balestrino, troviamo il vecchio borgo blindato
letteralmente da pesanti recinzioni.
Ci renderemo poi conto delle sue condizioni, ormai più che fatiscenti,
che renderebbero il transito al suo interno estremamente pericoloso. Che si fa?
Per niente scoraggiati ci improvvisiamo acrobati e superiamo due pesanti
cancelli, pur restando all’esterno del borgo. Ostacolo superato, dunque, ma la Mariuccia dice che non
si è divertita… Ci è piaciuta
però la salita tra gli ulivi, nel verde tenero delle “fasce”, già punteggiate
di primule e violette. Abbiamo fatto le
undici, e in alternativa al ripido sentiero delle Terre Alte, riprendiamo il
cammino su una comoda sterrata che ci porta al ricongiungimento, al vertiginoso
punto panoramico sopra le cave, al lato opposto del M. San Pietro. Che spettacolo! Ai nostri piedi la grande piana di Pietra L.,
Loano, Borghetto e Toirano, col mare blu che sapremo poi, oggi frequentatissimo
dai turisti. A Nord, a far corona,
bianchissimi di neve, il Pizzo d’Ormea, l’Antoroto, e più vicino il M.
Carmo. Tanta bellezza vale un’oretta di
ozio, dopo il pranzo, stesi al sole ormai caldissimo, a chiacchierare e
sentenziare di cucina, salute e belle intenzioni.
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Il sentiero che scende in Val
Varatella, precipita scosceso tra boschi di roverelle. Le
nostre gambe, impigrite dal lungo inverno,ne risentiranno.
Altra sosta al bar, a Toirano. Poi, in nove su tredici, saliamo con le
auto per la visita alle grotte. Altra meraviglia: le grotte della Basura e di
S. Lucia sono veramente affascinanti, ed è apprezzabile quanto è stato fatto
per rendere comoda e sicura la visita.
Usciti all’aperto, saliamo alla soprastante caratteristica chiesetta di
S. Lucia. Ma l’accesso al sagrato è
chiuso anche lui da un robusto cancello. Uffa! Ma che scherzi sono questi,
sbotta ridendo la Flora: anziché per Castelli, oggi siamo andati per Cancelli! E non è finita: ci aspettano a sorpresa due
ore di autostrada per fare trenta chilometri! Una coda pazzesca, come a
Ferragosto. Andemmu ben.
Arriviamo
però giusto in tempo a Savona prima della chiusura del Conad: la Flora riuscirà
a comperarsi un pollo allo spiedo con patatine, per la cena.
Alla fine,
tutto è bene ciò che finisce bene. Un
arrivederci alla prossima, da Paolo.