martedì 8 aprile 2014

GITA ALLE EX MINIERE DI ARGENTO DI BRIC GETTINA - 23 MARZO 2014



Puntuali alle ore 9.00, con bel tempo e due cani, felici partono i nove amici della montagna in direzione Melogno, dove, nel parcheggio antistate la   Cà del Din “, lasciamo le nostre auto.
 Una piccola colazione, e subito  si percorre una strada sterrata fino alla deviazione, non ancora segnalata,  per le ex Miniere  di Argento.
Qualche palo nuovo di segnaletica, fa sperare in una prossima realizzazione.
 Il sentiero si fa un po’ impegnativo a causa delle tante foglie secche e pietre che lo nascondono. Dopo dieci minuti di questo percorso, ecco che appare un ricovero a forma di Nuraghe, nei pressi del quale, troviamo le ex cave di argento, da noi subito esplorate…………salutiamo due pipistrelli appesi in una falda.
Consumiamo il pranzo in zona con una splendida vista su tutta la Valle Pora, con Rialto e Carbuta.
Osservando il materiale di scarto ancora presente  sul pendio antistante la Miniera, e vedendo le strutture ancora esistenti dove sicuramente iniziava la funivia che portava a valle il materiale estratto, immaginiamo  la fatica che ha comportato  il fare questo lavoro.
Proseguendo il percorso della nostra escursione, prendiamo una deviazione , ancora privo di segnaletica, che porta alla Neviera, 

attraversando  una pineta quasi completamente distrutta dal peso della neve….. tutto per terra !!!!
Alla Neviera, un cartello didattico informa sulla stessa, e offre cenni storici sulla Miniera. Non sottovalutiamo l’ importanza della Neviera, poiché anch’essa, con il lavoro di produzione e trasporto del ricavato  ghiaccio per i…. “ frigoriferi “ dell’epoca , comportava una fatica non indifferente per il riempimento e pestaggio della neve e per isolarla   dal caldo e quindi,  mantenerla fino  alla stagione avanzata :  molto geniale !!!
Torniamo indietro percorrendo un bel sentiero largo che in breve ci riporta alla Cà del Din .
Così finisce una bella passeggiata primaverile.
P.S.: i nostri due compagni quadrupedi, tornati a casa…hanno dormito come sassi, ben contenti anche loro
Lutz e Tiziana

" VIA " DEL FERRO IN VAL MAREMOLA - 6 APRILE 2014



Una carovana di cinque auto parte in orario alle 8,30 da Savona, ma al casello di Pietra L.  ne arrivano soltanto quattro. La quinta ha fatto dietro-front perché l’autista era partito senza patente.
Si arriva al parcheggio di Tovo con un po’ di ritardo. Ma lo recuperiamo , con rammarico, perché si salta la sosta per il caffè, al bar della avvenente barista esotica, oggi in vacanza.                                                             
Gran bella giornata, di una primavera qui sfolgorante di luce.  Il torrente Maremola, ricchissimo d’acqua cristallina, si snoda per buona parte del nostro percorso contornato dalla piena fioritura di piante fruttifere e ornamentali, che agricoltori e vivaisti curano con diligenza.   
                           
Siamo in sedici alla partenza dal monumentale mulino della Biringhiera, in compagnia di tre cani. Natalia e Angelo ci aspettano alla meta, all’Agriturismo della Ferriera.                                                                                  
 Ci stupisce la perfetta conservazione ed efficienza di un lungo ponte-canale, che con le acque del torrente, continua, dall’inizio del secolo scorso, ad alimentare una centrale elettrica.  Si sale tra gli ulivi fino al borgo di Magliolo, in posizione felice e soleggiata. Qui il gruppo fa una prima sosta, che si protrae un po’ più a lungo, per aspettare il sottoscritto, fermato da un violento attacco di cervicale, che lo angustierà per buona parte della giornata. 
Si riprende affrontando la parte più alta del tragitto, che ci porta, in località Montà, sulla parte non alterata da interventi migliorativi dell’antico itinerario del 1700, che, percorso da muli carichi del minerale di ferro proveniente dalle miniere dell’Isola d’Elba, veniva trasportato dalla spiaggia di Pietra L.  fino alla fonderia di Isallo. 
Che faticaccia, povere bestie!  All’antico ponte di Lovera, incontriamo a sorpresa la Natalia che ci è venuta incontro. Impietosita dalle evidenti condizioni del sottoscritto, se ne prende gentilmente e amorevolmente cura, accompagnandolo a lenta andatura. Anzi, non lo mollerà più, offrendogli un passaggio in auto nel pomeriggio, per il ritorno a Tovo.  
Alle 12,30 siamo come convenuto, all’Agriturismo, ristrutturazione moderna e graziosa ad opera degli eredi, dell’osteria che dava ricovero a conducenti e muli durante l’attività della ferriera, dal 1730 al 1860. 
Ci abbuffiamo, stavolta con la mia importante partecipazione, al ricco e gustoso buffet: per soli 5 euro abbiamo avuto a volontà friscieu caldissimi, salame, torta pasqualina, crostata, vino eccellente e bibite. Il tutto servito al sole del verdissimo e fiorito dehor. 

Nel frattempo il proprietario, Sig. Luciano, ci raccontava la storia della ferriera, dall’inizio dell’attività fino al momento in cui una serie di incendi la fermarono per sempre. Il racconto è proseguito con la storia di una autentica saga di famiglia, dai gestori della antica osteria fino ad oggi.  
 Detto tra noi, è stato più facile digerire il pranzo!  Ancora una passeggiatina digestiva tra ciliegi fioriti, ai vicini laghetti e cascatelle del torrente, e poi giù, con passo svelto e senza problemi fino a Tovo. 
Ripartenza per Savona alle 16,30, in tempo per evitare le code del rientro della gran folla di turisti che oggi ha animato la Riviera.  Con questo, Paolo, ormai ristabilito, vi saluta, e vi aspetta Lunedì di Pasqua, alla gita della Balconata di Ormea.