martedì 29 luglio 2014

ANELLO UPEGA PASSO LAGARE'-CARNINO-UPEGA- 29 GIUGNO 2014


Ci ritroviamo alla partenza nel parcheggio della stazione di Savona non molto numerosi , alcuni forse   ingannati dalle previsioni del tempo, tuttavia noi presenti 


( Italo, Lutz, Tiziana, Patrizia Valentina, Laura , e la nostra mascotte Linus , siamo decisi di arrivare alla meta , autostrada sino a Ceva e poi strada per Upega;  a Viozene ci attendono Angelo e Germana, qui decidiamo di fare la consueta colazione nel piccolo bar sulla piazza del paese, un po’ deludente per la verità ,ma senza alternativa, poco prima di Upega un leggero acquazzone e nuvoloni neri ci fanno sorgere qualche perplessità  sulla buona riuscita dell'escursione tuttavia tra sprazzi di sereno raggiungiamo  il punto di partenza dove inizia il sentiero , circa le 9.15 tutti pronti e in posa per l'immancabile foto di gruppo e seguiamo la mulattiera che sale per tornanti ripidi verso nord ,sotto di noi una bella veduta di Upega, il tempo pare essere volgere al bello rendendoci più fiduciosi, ci soffermiamo per fare delle foto ,


le fioriture sono magnifiche (gigli, orchidee ) ad un certo punto del sentiero Lutz  ci fa notare un bell'esemplare di farfalla apollo abbastanza rara che ci affrettiamo a fotografare ,dopo una sosta riprendiamo il percorso sino a una sella prativa e proseguendo tra ripidi pendii erbosi  e boschetti di pini  giungiamo nelle vicinanze della cima Caplet dove improvvisamente ci coglie un acquazzone ,sosta per indossare le mantelline, un solitario escursionista ci invita a trovare riparo sotto uno spuntone di roccia , alcuni di noi raccolgono l'invito, rimaniamo in attesa fiduciosi che l'acquazzone  cessi ma ripartiamo dubbiosi ancora una volta sull’esito della gita, giunti al passo Lagarè seguiamo il sentiero nel bosco a tratti impegnativo e poco tracciato, tuttavia Lutz con il  fido Linus, da esperti conoscitori dei boschi ci fanno da apripista , giungiamo all'ampio pianoro erboso del pian della Chiusetta dove l'immancabile acquazzone 


accompagnato da qualche tuono e da una   temperatura poco  gradevole ci raggiunge e ci fa desistere dal fermarci (  il posto designato per il pranzo) svoltiamo in   discesa verso  la gola della Chiusetta , il tempo si  rimette al bello scendiamo   velocemente augurandoci di non prendere altra   pioggia, decidiamo così di fermarci prima di risalire da Carnino verso passo Lagarè per uno spuntino ed un breve riposo, la salita verso il passo Lagarè  sembra non finire mai ma poi affrontiamo velocemente   la  discesa  verso Upega , finalmente,   dopo il lungo tragitto arriviamo  alle macchine  stanchi  ma soddisfatti, prima di ripartire facciamo una capatina al rifugio Porta del Sole in centro paese dove dei simpatici gestori ci fanno degustare una rinfrescante birra , arrivo a Savona in tarda serata .

lunedì 21 luglio 2014

CIMA DELLA BRIGNOLA - 20 LUGLIO 2014





Gerry puntuale come uno svizzero in svizzera giunge con Annamaria, Federica, Valentina, Patrizia, Marina e Domenico nel piazzale di Pratonevoso. Mi caricano in auto per raggiungere la Balma. 

Purtroppo anche questa domenica scesi dall’ auto, goccioloni arancioni d’Africa e un vento fortissimo ci investono. Comprendiamo subito che raggiungere la cima della Brignola 


a quasi 2500 m. di quota  sarebbe un azzardo troppo pericoloso per cui abbandoniamo l’idea, promettendoci che sarà sicuramente rimandata in un'altra occasione.
Dopo un consulto ristorativo al bar e terminato lo scroscio d’acqua decidiamo di far visita alla malga presso il laghetto delle Scalette a circa 15 minuti di distanza.  

 


Un gallo particolarmente canterino sempre in posizione da cane da caccia in ferma (cioè con 1 zampa in su’) con il seguito di pollastre, due splendidi equini, un cane pastore ormai pensionato, 






una mamma di una bella e riservata bimba ci accolgono. Dopo il giro del laghetto a piedi e mentre una bianca e bassa nuvolaglia sostituisce il vento impetuoso, avvolgendoci, ritorniamo alla malga per acquistare alcuni formaggi. padroneggia il misto pecora/capra, fresca o più o meno stagionata e un formaggio “straniero” di sola pecora perché’ prodotto nella lontanissima Frabosa.
Prima dell’ acquisto la mamma ci fa assaggiare i formaggi presso uno spino (che serve a rompere la cagliata dei formaggi tramite, appunto, l’operazione di spinatura) 



Io con la mente cerco di accompagnare la lama del coltello più in là possibile durante i tagli di assaggio. Terminati gli assaggi (sigh!) e gli acquisti torniamo alle auto fra qualche goccia di pioggia e decidiamo insieme di tentare un anello ai piedi del Mondole’ attaccando la via diretta più ripida ma più breve nel caso dovessimo rientrare velocemente causa maltempo.


Il primo tratto è ripido,  ma circondato da una varietà floreale incantevole e variopinta.  
 
 Purtroppo Valentina ci deve abbandonare e tornare alla Balma perché’ il suo ginocchio fa i capricci.  Ecco il primo scroscio di pioggia con qualche chicco di grandine, seguito da altri scrosci che ci costringono a fare ripetuti metti - togli poncio. Arrivati alla sella sotto la cima del Mondole’ con un vento sferzante, ci mettiamo al riparo dal vento per consumare i viveri ma, purtroppo, l’ ennesimo scroscio di pioggia ci investe. 



Il tempo di dare un occhiata al panorama a sud ovest verso i monti e ai piedi circondati da alcune stelle alpine, inquietanti tuoni ci convincono ad abbandonare l’ idea dell’ anello e a ritornare alle auto dallo stesso percorso fatto in salita. 





Anche durante la discesa uno scroscio d’acqua più intenso dei precedenti ci investe e così raggiungiamo le auto piuttosto inumiditi.
Ci cambiamo presso le auto dove il solito Gerry facendo l’ indiano da’ un occhiata di troppo ad Annamaria svestita che lo allontana con molta diplomazia. Ed ecco l’asso nella manica della precedente citata svestita: la sua mitica crostata 3-2-1 (segreto di Annamaria non svelabile).

Ci sediamo presso la Balma così in caso di pioggia ci saremmo potuti riparare alla svelta ed in un battibaleno i due piani della crostata con alcuni cioccolatini “pochetti caffe’” (traduzione in italiano) di Valentina come contorno, spariscono. a questo punto manca solo il caffè che consumiamo seduti al tavolo della balma


 ammirando l’ artistica composizione cromatica dello smalto (o roba simile) delle unghie di Federica che fanno pendant con il colore delle sue due borracce, di cui una sempre vuota ma che Federica porta per puro abbinamento ai colori dei suoi artigli…



Poteva andare molto meglio ma anche molto peggio, per cui alla prossima ringraziando tutti i temerari partecipanti.
                                                                                                                                                                                   piero