lunedì 25 agosto 2014

DESERTETTO - COLLE ARPIONE - DOMENICA 13 LUGLIO 2014



Relazione gita Desertetto (1085 m) – Colle dell’Arpione (1725 m) Collegamento tra Valle Gesso e Valle Stura – domenica 13 luglio 2014

Superato Valdieri e raggiunta poco sopra la borgata San Lorenzo, prendiamo il bivio a destra per Desertetto dove, presso la chiesa di San Bernardo, lasciamo le auto. Siamo in dodici: Annamaria, Rinaldo, Germana, Mario, Oriana, Massimo, Anna, Bernardo, Guglielmo, Nicolò, Tiziana e Lutz col fido Linus.
Da qui seguiamo la strada sterrata inoltrandoci nel Vallone di Desertetto, tra antichi terrazzamenti e boschetti di latifoglie. Lasciata a destra la strada che porta alla vecchia cava di marmo prendiamo lo sterrato a sinistra che in salita termina presso una piccola radura prativa. Qui imbocchiamo il sentiero di destra che si dirige al Colle dell’Arpione. 

Attraversata una faggeta si arriva ad una valletta pascoliva dove ci attende una buona varietà di fiori e colori. Lungo il percorso ci soffermiamo a fotografare i fiori e le piante più attraenti; anche il paesaggio non è da tralasciare. Nel prato è assai evidente l’attività dei cinghiali che hanno smosso in diversi punti il terreno alla ricerca di cibo.

Superato l’erto pendio e attraversato un fitto boschetto di abeti giungiamo al Colle dell’Arpione (m 1725 slm), un colle chiuso tra gli alberi con poca vista.
Scegliamo un posticino più avanti che offra un bel panorama tutto intorno per fermarci a consumare il nostro pranzo. Da qui si potrebbe proseguire verso Nord sul crinale, in direzione della Cima Cialancia, ma vedendo il brutto tempo in arrivo con nuvole e nebbia si decide a malincuore di tornare indietro, seguendo il percorso ad anello che passa nel bosco.

 La comoda mulattiera ci porta in una radura dove sono ben visibili alcune doline. La strada continua in discesa fino a raggiungere quella percorsa all’andata, a quota 1480 m circa.
All’incrocio con la strada che porta alla vecchia cava, visto che il tempo teneva ancora, decidiamo di darvi un’occhiata. Peccato che poco distanti dalla cava le nuvole hanno cominciato a scaricarci addosso l’inaspettata acqua e peccato che nel nostro ottimismo avevamo tutti (tranne il saggio Mario) lasciato gli zaini - e con loro le mantelle contro la pioggia – all’incrocio, sotto la custodia di Rinaldo. 

Ci siamo bagnati per benino e così, sotto l’acqua, siamo arrivati vicini alle auto. Nell’ultimo tratto per fortuna la pioggia è cessata e ci ha dato modo di cambiarci gli abiti inzuppati e sistemarci nelle auto per il viaggio di ritorno.
Per finire in bellezza non poteva mancare una sosta ristoratrice al bar gelateria di Valdieri.
Tiziana e Lutz

S.ANNA DI VINADIO - CIMA MORAVACCIERA - COLLE DELLA LOMBARDA - DOMENICA 6 LUGLIO 2014



Relazione gita Sant’Anna di Vinadio (2010 m) – 
Cima Moravacciera (2407 m)
Colle della Lombarda (2350 m) – Domenica 6 luglio 2014.

Siamo un piccolo gruppo: Annamaria, Rinaldo, Federica, Piero, Tiziana, Lutz e Linus (il quadrupede bianco nero). Partiamo in orario dirigendosi verso la prima tappa della giornata: colazione al nostro consueto bar di Demonte. Da qui si prosegue in auto fino al Santuario di Sant’Anna di Vinadio.
Lasciate le auto e fatta scorta di acqua fresca, iniziamo a salire per l’ampia rotabile ex-militare che ci porta al lago del Colle di Sant’Anna. Qui lasciamo la strada militare e seguiamo il sentiero del GTA che con numerosi tornanti sale su un ripido costone fino a raggiungere un colletto a 2340 m circa tra le punte centrale e orientale della Cima Moravacciera. 

I tornanti salgono dolcemente così che i nostri tre preziosi convalescenti non hanno trovato difficoltà ma tanto piacere di essere di nuovo in gita a gustarsi la bellezza della montagna. 

Alcune macchie di neve persistono a questa altezza e il nostro Linus coglie subito l’occasione per giocare nella neve, rotolandosi, scivolando e acchiappando al volo le palle di neve. Il sentiero continua lungo il panoramico spartiacque: da una parte l’Italia e dall’altra la Francia. Lungo il percorso, con poco faticosi saliscendi si scavalca un paio di cime scarsamente rilevate, incrociando alcuni escursionisti. 

Ci fermiamo in vista del Colle della Lombarda e troviamo un riparo dal vento per consumare il nostro pranzo. La bella giornata di sole comincia a far intravvedere qualche nuvola che piano piano si addensano non promettendo nulla di buono.
A fine pasto un sorso di Crema di Limoncello, preparato e offerto dall’impagabile Annamaria, ci mette le ali che ci servono per ritornare sui nostri passi riuscendo a scampare alla pioggia in arrivo. L’acquazzone si abbatte, infatti, su di noi quando siamo già in macchina sulla strada del ritorno. Si conclude la gita con un bel gelato a Demonte.
Lutz e Riziana



mercoledì 20 agosto 2014

GIRO ALTO DEL PIAN DELLE GORRE - DOMENICA 17 AGOSTO 2014



Partiti in orario alle 6.30 , via autostrada e con uscita a Mondovì ci dirigiamo a Chiusa Pesio, e quindi al rifugio di  Pian delle Gorre per assaporare il consueto caffè mattutino.
Considerando le festività del Ferragosto, non ci stupiamo di essere solamente in quattro: Laura, Germana, Annamaria, Rinaldo.
La temperatura è decisamente autunnale : 9° in ombra, nel bosco di numerosi abeti e larici, il cielo perfettamente azzurro e limpido. 

Con una deviazione  sul percorso normale, ci dirigiamo al recinto dei  cervi, dove invece dei quadrupedi, abbiamo potuto osservare 2 aironi cenerini……………………
Continuiamo  il percorso verso il Gias Fontana e con una breve  deviazione la prima bella cascata.

Raggiungiamo ora in quindici minuti,  l’inizio del sentiero che porta al Pis del Pesio in altri  venti circa.
Non è stata una sorpresa il vederlo asciutto in questo periodo; possiamo osservare però  nella sua imponenza, la bastionata rocciosa dalla quale fuoriesce  con un forte getto d’acqua nel periodo del disgelo.  

Sono le 12,30 e quindi cerchiamo un posto comodo dove fermarci per il pranzo, e lo troviamo poco dopo  al Gias degli Arpi………..con tanto di fontana e scelta di spazio all’ombra o al sole.
Riprendiamo il cammino,  ed in breve raggiungiamo la ex strada militare che porta al Passo del Duca, noi la percorriamo in senso inverso.
Lungo il percorso in bella e leggera discesa, osserviamo  tanti bei fiori e funghi ,
 alcuni del quali decisamente strani e a noi sconosciuti 


Il bellissimo bosco di abeti, larici, faggi, ci accompagna fino alle imponenti Cascate del Saut, e lì, ci soffermiamo piacevolmente per fare foto  e osservare questo imperdibile spettacolo dell’ acqua.

Raggiungiamo ora in breve tempo il punto di partenza al rifugio di Pian delle Gorre.
E stata una bella  gita facile: i sentieri tutti puliti, ben segnalati con paline ad ogni bivio.
Il tratto di sentiero in salita dal Pian delle Gorre fino al Pis del Pesio, e poi al Gias degli Arpi, era molto umido e scivoloso,   per cui è consigliabile percorrerlo in salita, ( come peraltro, abbiamo fatto noi )  
Il bel  tempo ci ha accompagnati per tutta la gita, per cui…………..tutti contenti  !!!!!!!!!!!!!!!!!
Rinaldo

martedì 5 agosto 2014

CIMA TESTA DEL FERRO M. 2769 ( GIRO AD ANELLO ) - DOMENICA 27/07/2014



Con un certo ritardo sull'ora convenuta, alle 07.10 si parte alla volta di Pontebernardo. Sono presenti: Federica, Valentina, Domenico, Marina, Flora, Serena, Matteo, Giovanni, Simona, Lutz, Tiziana, Ornella, Mario, il sottoscritto e Linus.
Breve, si fa per dire, sosta a Demonte ed arrivo al Rifugio Talarico (mt.1720) verso le 9.30 da dove si parte, per la nostra meta, alle 10.00 ca. I monti si stagliano contro il cielo azzurro. Si prospetta una bella giornata di sole.
Federica mi informa che questa escursione la fa come prova generale dopo l'infortunio subito ad un ginocchio. Salirà con noi per un certo tratto e quindi ritornerà al Rifugio dove ci troveremo al ritorno. Ok, accordato.
Superato il Rio Pontebernardo seguiamo la carrareccia verso il Colle di Stau. 

Al primo bivio lasciamo a sinistra il sentiero che sale al rifugio Lausa e al Passo di Vens e proseguiamo sulla sterrata. L'idea è di prendere il sentiero per il Vallone di Panieris che avremmo trovato sulla sinistra dopo una serie di tornanti.
 E' solo un'idea, appunto! Non trovandolo, con Mario si decide di continuare sulla carrareccia fino al Gias di Stau mt.2069 (fontana) cercando di intercettare un sentiero di raccordo con il precedente, indicato sulla cartina. Tentativo vano!!!  Breve sosta al Gias per ammirare la vallata sottostante e le cime circostanti tra cui la  Rocca Verde mt.2694.


 Si riparte verso il colle di Stau. Salendo si intravedono ad Ovest vecchie postazioni militari del Vallo Alpino del Littorio. 


Ad un bivio, a quota 2500 ca, una palina indica direzione Ferrere a sinistra. Prendiamo decisamente il sentiero di destra che si inoltra nel vallone delle Garbe di Stau. Come concordato Federica, dopo aver validamente testato il ginocchio con ca.800 mt. di dislivello, decide di ritornare. Appuntamento al Rifugio Talarico. 

Continuiamo sul sentiero che, a tornanti, si dirige verso la Casermetta (mt.2660 ca.), sotto il Monte Peiron (mt.2796). La raggiungiamo intorno alle ore 13.30. Breve sosta prima di affrontare l'ultimo tratto abbastanza ostico, che ,aggirando la Testa di Garbe, raggiunge un ripiano con un paio di costruzioni del Vallo a mt.2.700 ca..  Da qui il sentiero scende, facendo un traverso in discreta pendenza e moderata esposizione. Sotto il vigile controllo di alcuni camosci, appostati sopra la cresta, passando sotto un bunker denominato "opera 27" con i resti di filo spinato disseminati qua e là, raggiungiamo il Passo di Panieris mt.2683. Flora, che riesce a superare egregiamente questo tratto che la preoccupava non poco, riceve gli applausi del gruppo. Foto di rito al Passo di Panieris. Sono le 14.00 ca.
Qualcuno, timidamente, avanza il desiderio di mangiare. Non se ne parla proprio!!!  Manca circa mezz'ora alla cima. Proseguiamo quindi lungo la china erbosa alla nostra sinistra, risaliamo l’ultimo pendio e facendo attenzione al filo spinato disseminato su per la china, dopo un centinaio di metri di quota, raggiungiamo la vetta sormontata da un cippo di pietre (mt.2769). Sono le ore 14.30.
Anche se il nostro retropensiero, data l'ora d'arrivo, è rivolto ai nostri zaini contenenti le vettovaglie, il panorama a 360° che ci circonda ci riempie gli occhi e non possiamo fare a meno di ammirarlo: sotto di noi i 5 laghi di Vens,
 l'Aiguilles de Tortisse, a sinistra i laghi di Fourchas, sempre a sinistra, verso Sud, la Cima Las Blancias (mt.2970), il Monte Vallonetto (mt.2951), le Cime di Vens (mt.2952), il Clai Superiore mt.2982), verso Nord il Monte Peiron e la Testa di Garbe, in lontananza l'Enciastraia e l'Oronaye (mt.3100).
Quasi mi  dimenticavo di mangiare! I miei compagni invece no: in men che non si dica, prima che potessi prendere posto su una roccia, erano già tutti ben sistemati e con le mandibole in movimento!
Alle 15.00 ca. dopo un meritato riposo ci prepariamo per la discesa  verso il Rifugio Talarico, completando l'anello scendendo dal Vallone di Panieris. Seguiamo il sentiero (tacche rosse) che avremmo dovuto prendere in salita! Superata una bella cascata ed un pianoro con un laghetto,
 continuiamo la discesa innestandoci nel vallone di Pontebernardo, fino a quando, 500 mt. più in basso ci appare il Rifugio Talarico che raggiungiamo verso le 17.30, 
terminando il nostro giro ad anello di ca.14 km. ed un dislivello di ca.1100 mt.. Non male: complimenti a tutti i partecipanti che si dichiarano molto soddisfatti. Grazie a Mario per la preziosa collaborazione. Dopo esserci cambiati e ripuliti, decidiamo di fermarci, per poi salutarci, all'Hotel Regina delle Alpi. Qui, dopo breve sosta, ci salutiamo. Una bella giornata con una bella compagnia!!
Giorgio