Con un certo ritardo sull'ora
convenuta, alle 07.10 si parte alla volta di Pontebernardo. Sono presenti:
Federica, Valentina, Domenico, Marina, Flora, Serena, Matteo, Giovanni, Simona,
Lutz, Tiziana, Ornella, Mario, il sottoscritto e Linus.
Breve, si fa per dire, sosta a
Demonte ed arrivo al Rifugio Talarico (mt.1720) verso le 9.30 da dove si parte,
per la nostra meta, alle 10.00 ca. I monti si stagliano contro il cielo
azzurro. Si prospetta una bella giornata di sole.
Federica mi informa che questa
escursione la fa come prova generale dopo l'infortunio subito ad un ginocchio.
Salirà con noi per un certo tratto e quindi ritornerà al Rifugio dove ci
troveremo al ritorno. Ok, accordato.
Superato il Rio Pontebernardo
seguiamo la carrareccia verso il Colle di Stau.
Al primo bivio lasciamo a sinistra il
sentiero che sale al rifugio Lausa e al Passo di Vens e proseguiamo sulla sterrata. L'idea è
di prendere il sentiero per il Vallone di Panieris che avremmo trovato sulla
sinistra dopo una serie di tornanti.
E' solo un'idea, appunto! Non trovandolo,
con Mario si decide di continuare sulla carrareccia fino al Gias di Stau
mt.2069 (fontana) cercando di intercettare un sentiero di raccordo con il
precedente, indicato sulla cartina. Tentativo vano!!! Breve sosta al Gias per ammirare la vallata
sottostante e le cime circostanti tra cui la
Rocca Verde mt.2694.
Si riparte verso il colle di Stau. Salendo si intravedono ad Ovest vecchie postazioni militari del Vallo Alpino del Littorio.
Si riparte verso il colle di Stau. Salendo si intravedono ad Ovest vecchie postazioni militari del Vallo Alpino del Littorio.
Ad un bivio, a quota 2500 ca, una palina indica direzione Ferrere a sinistra. Prendiamo
decisamente il sentiero di destra che si inoltra nel vallone delle Garbe di Stau.
Come concordato Federica, dopo aver validamente testato il ginocchio con ca.800
mt. di dislivello, decide di ritornare. Appuntamento al Rifugio Talarico.
Qualcuno, timidamente, avanza il desiderio di mangiare. Non
se ne parla proprio!!! Manca circa mezz'ora
alla cima. Proseguiamo quindi lungo la china erbosa alla nostra sinistra,
risaliamo l’ultimo pendio e facendo attenzione al filo spinato disseminato su
per la china, dopo un centinaio di metri di quota, raggiungiamo la vetta sormontata da un cippo di pietre (mt.2769).
Sono le ore 14.30.
Anche se il nostro retropensiero,
data l'ora d'arrivo, è rivolto ai nostri zaini contenenti le vettovaglie, il
panorama a 360° che ci circonda ci riempie gli occhi e non possiamo fare a meno
di ammirarlo: sotto di noi i 5 laghi di Vens,
l'Aiguilles de Tortisse, a
sinistra i laghi di Fourchas, sempre a sinistra, verso Sud, la Cima Las
Blancias (mt.2970), il Monte Vallonetto (mt.2951), le Cime di Vens (mt.2952), il
Clai Superiore mt.2982), verso Nord il Monte Peiron e la Testa di Garbe, in
lontananza l'Enciastraia e l'Oronaye (mt.3100).
Quasi mi dimenticavo di mangiare! I miei compagni
invece no: in men che non si dica, prima che potessi prendere posto su una roccia,
erano già tutti ben sistemati e con le mandibole in movimento!
continuiamo la discesa innestandoci nel vallone di Pontebernardo, fino a quando, 500 mt. più in basso ci appare il Rifugio Talarico che raggiungiamo verso le 17.30,
Giorgio
Nessun commento:
Posta un commento
Ogni commento verrà vagliato e moderato prima della sua pubblicazione.
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.