venerdì 31 luglio 2015

RELAZIONE : CIMA DELLE MANSE MT.2727 - DOMENICA 28 GIUGNO 2015





Solita sosta a Demonte. Ripartiamo per il Colle della Maddalena. Raggiunto il Colle ci addentriamo in territorio francese per ca.1 km. e, in località Pontet (mt.1948), parcheggiamo le auto. Alle ore 8.30 ca. siamo tutti pronti. Inizia una giornata che si prospetta essere perfetta per un escursionista: il sole splende, il cielo è azzurro, la temperatura è buona



Seguiamo il sentiero che sale sulla destra orografica del Rio Oronaye che solca l'omonimo vallone. Superata una piccola costruzione in muratura, dopo qualche tratto più ripido, attraversando i pendii che scendono dal sovrastante Bec du Lièvre, raggiungiamo, a quota 2230 ca., un bivio (cartello): a destra per il Col de la Gipière; a sinistra per il Lago dell'Oronaye ed il Colle di Roburent. Seguiamo il sentiero di destra per un certo tratto quindi, individuato in lontananza il Colle di Villadel, saliamo per pendii erbosi fino a raggiungere il sentiero Roberto Cavallero  
 che, su pietraia 

sotto la Punta Villadel, con accentuata pendenza, ci fa raggiungere il Colle di Villadel (Col du Beauf per i francesi) a mt.2631




 Sono ca. le 10.30.
Dopo breve sosta e fotografie, dal valico prendiamo, sulla sinistra, il facile crestone. Accompagnati da un forte vento, raggiungiamo la vetta a mt.2727. Sono le h.11 


 Il panorama è superbo. A Sud-Est il gruppo dell'Oronaye ( Pta Villadel, Guglia J.Coste, Tète de Platasse, e la Cima dell'Oronaye  


 si erge di fronte a noi. Sembra poterlo toccare. In basso a sinistra del Gruppo, a fondo valle, il Lago delle Munie con residui di neve. A Sud, al centro del Vallone dell'Oronaye, splende il lago omonimo  

; più in alto il vallone termina con il Colle di Roburent. A Nord si vede nettamente il profilo tagliente della Provenzale, seguita da Torre e Rocca Castello  
 

.  




A Nord-Est il Brec de Cambeyron.
Beh, un emozionante panorama a 360°!!!

Decidiamo, dopo le foto di rito, di tirar fuori dagli zaini le vettovaglie. Il vento si era calmato e la temperatura era ottimale. Dopo alcune frecciatine al mio indirizzo per esserci ritrovati alle h.5.30 ed essere già in vetta alle 11, esplicito il mio retro pensiero che avevo già al momento di formulazione dell'escursione: pranziamo, un po di sosta e poi si va al Lago dell'Oronaye. Ai voti: se tutti sono d'accordo si va. Si va!!! Alle 12 ca. si parte. Scendiamo dalla cima il costone fatto in salita e raggiungiamo il Colle Villadel.
Riprendiamo il Sentiero R.Cavallero che si snoda sui pendii detritici del Gruppo dell'Oronaye  
 

. Abbandoniamo il sentiero per portarci su una balconata dove, un centinaio di metri sotto, ammiriamo il lago. Bellissimo  
 


. Mario avanza l'idea: abbiamo fatto 30 perchè non 31? Il 31 sta per Colle di Roburent. Propongo votazione: si va!! Riprendiamo il cammino fuori sentiero tra erba e rocce, diritti verso il Colle 



. Alle 14,30 ca lo raggiungiamo (mt.2495) e ci appare, in tutto il suo splendore, il Lago di Roburent 

. Dietro di noi il maestoso Oronaye, a sinistra, sopra il Lago di Roburent, il Mte Scaletta.Sostiamo in estasi.
Chiediamo lo scattodi una foto 


 ad un gruppo di ciclo escursionisti svizzeri (provenienti da Saretto e che rientravano via Mte Scaletta!!). Quindi dopo breve sosta alle ore 15 ca ripartiamo seguendo il sentiero che costeggerà il Lago dell'Oronaye  


 chiudendo il nostro giro ad anello, immettendosi nel vallone tra il Bec de Lièvre a destra e la T.te des Blaves a sinistra.
Scendiamo su sentiero buono e, verso la fine, fiancheggiamo, con qualche batticuore della Federica (è noto che le pecore sono pericolose!!) un enorme gregge di pecore governate da cani e pastore. Ormai siamo in vista della statale che porta al Colle della Maddalena percorsa da variegati gruppi di motociclisti. Raggiungiamo poco dopo le macchine a Pontet. Sono le 17. Ci cambiamo e poco dopo partiamo. Ci fermeremo all'Hotel Regina delle Alpi.
E poi alla volta di Savona dove arriveremo alle h.20 in punto.

Complimenti e grazie a tutti. Una buona compagnia è il primo ingrediente perché un'escursione riesca bene.
E la nostra lo era.

Giorgio

venerdì 24 luglio 2015

RELAZIONE :TOUR DEL PIC D'ASTI CON SALITA AL PAN DI ZUCCHERO (MT.3208) - SABATO 18 LUGLIO 2015



Alle 5.20 impressionato dalla ressa di escursionisti che volevano partecipare all'"avventura", decido, con Federica, una rapida scelta dei migliori. Pertanto, insieme a noi, parteciperanno Valentina, Manuela e la sua segugia "Moka".
Formiamo dunque una macchina, guida Federica e, alle 5.30 in punto, partiamo alla volta della Val Varaita. Dopo la breve e solita pausa caffè lungo il percorso, verso le 8.30 parcheggiamo a due km. dal Colle dell'Agnello, presso un laghetto (Lago del Pic d'Asti) a quota 2587. Il tempo è buono. Qualche nuvola quà e là. 
Di fronte a noi la nostra prima meta: il Pan di Zucchero.  A destra il Pic d'Asti che aggireremo sbucando dalla Sella omonima. Alle 9.00 ca. siamo in marcia. Seguendo tracce di sentiero sulla sinistra del laghetto, teniamo come riferimento il Colle dell'Agnello Vecchio (mt.2735)  che raggiungiamo alle 9.30. 
Il sentiero adesso, con diverse varianti, sale ripido la spalla ovest del Pan di Zucchero. 
Raggiungiamo la cima (mt.3208) alle 10.45. Il panorama è suggestivo: la Tour Real, il Queyras, il Vallone di Bouchouse con la sua macchia azzurra del Lac de Foréant, la bellissima lama della Crète de la Taillante (mt.3197), il Pic  d'Asti (mt.3219), il Re di Pietra ovvero il Monviso (mt.3841), 
e tante altre cime. Alcune nubi disturbano un poco il panorama. Foto sulla cima, beato fra le Donne e "Moka". 
 



 Ci riposiamo un poco decidendo di pranzare più avanti, secondo necessità. Riprendiamo il sentiero  sul lato Nord, in direzione Lac de Foréant. Ha una discreta pendenza e ad un certo punto, si insinua in un canalino abbastanza ostico. 
Lo superiamo di conserva, mettendo in circolo un pò di adrenalina;  con soddisfazione riprendiamo il sentiero a fondo valle che ci porta al Col Vieux (mt.2806) e, con discreta salita, raggiunge la Brèche de Ruine (mt.2908),  

una forcella tra la Taillante ed i contrafforti del Pan di Zucchero. Sono le 13.15. Ormai i motori sono caldi: decidiamo di proseguire, si pranza dopo. 
Scendiamo un ripido ma facile canalino di circa 30 mt. alla fine del quale, tenendoci sulla destra, attraversiamo una breve pietraia e arriviamo sulle sponde del Lac d'Asti (mt.2925), adagiato al centro del valloncello, sovrastato dalle pareti della Rocca Rossa (mt.3185). Sono le 14.00. Una breve sosta per gustare il paesaggio che, tuttavia, si è un poco incupito con nuvoloni che si addensano sul Pic d'Asti. Anche sulla Sella la nebbia va e viene. Il più è fatto.
 Rinviamo ancora il pranzo e ci avviamo, tenendoci sulla sinistra del laghetto, seguendo un bel sentiero che si snoda, salendo il vallone, 
verso la Sella: stimiamo di raggiungerlo in circa un'ora.  A metà del percorso grossi goccioloni ci suggeriscono di infilare le giacche a vento facendo presagire uno scroscio d'acqua più consistente. Invece, dopo pochi minuti, la pioggia cessa e squarci di cielo si aprono e chiudono sopra di noi. 
Raggiungiamo la  Sella d'Asti (mt.3123) alle 14.50! 

Ci affrettiamo a fare alcune foto ricordo. 

Una veloce nebbia sospinta da un venticello fresculello ci suggerisce di scendere. Rinviando per l'ennesima volta il pranzo. Scendiamo, accompagnati da qualche goccia d'acqua, un  sentiero che  , superata una pietraia seguendo pochi ometti, ci porterà al laghetto di partenza.  
 Arrivati presso un grosso masso, visto che il sole splende nuovamente, decidiamo di fermarci per pranzare. Sono le 15.20. Il cielo si è aperto ed il Pic d'Asti e la Rocca Rossa, alle nostre spalle, si stagliano contro un bel cielo azzurro. In basso possiamo vedere il Laghetto da dove siamo partiti. 
Avvolta da basse nebbie si erge la Tour Real. Sono le 16.00. Abbiamo finito le scorte. Solo Valentina decide di rinviare il suo pranzo: mangerà in macchina. Riprendiamo la discesa. 

Arriviamo alla macchina sono le 17.20. Come da programma circa 7 ore con soste e contro soste per godere dei diversi panorami che il Tour ci ha offerto. Congratulazioni a Federica, Manuela, Valentina, ottime escursioniste! Un brava anche a Moka! Grazie a Federica che ci fa da autista. Alla prossima.                    
Giorgio


lunedì 20 luglio 2015

RIFUGIO DANTE LIVIO BIANCO* (m. 1.890) e COLLE DELL VALLETTA (m. 2.480) Vallone della Merìs - Valle Gesso - Parco Naturale delle Alpi Marittime - DOMENICA 26 LUGLIO 2015



Escursione impegnativa ma non difficoltosa, che offre il meglio dal Lago sottano della Sella al Colle della Valletta.
Chi non avesse intenzione di camminare a lungo può fermarsi al Rifugio Livio Bianco, in ottima posizione sulle sponde del Lago sottano.

PROGRAMMA

RITROVO E PARTENZA ore 5.30 nel parcheggio della stazione FS di Savona. Con mezzi propri autostrada SV-TO uscita a Mondovì. Strada Statale per Borgo San Dalmazzo da dove si risale la Valle Gesso in direzione Valdieri. Arrivati a Sant’Anna di Valdieri (1.011 m) si parcheggiano le auto.

ITINERARIO A PIEDI:
dal fondo del paese si imbocca il viottolo asfaltato che sale ripido tra le abitazioni. Passate le ultime case, ci si inoltra su una ripida mulattiera in un bosco di latifoglie (noccioli, frassini, aceri). Superato il bivio per Tetti Bariau che si lascia sulla destra, la mulattiera diminuisce la pendenza. Passati i ruderi di Tetti Biaisa, si prosegue la salita dominando dall’alto il Rio della Meris.
Il Vallone della Merìs (l’accento va posto sulla i, diversamente dalla pronuncia comune) deve il suo nome alla favorevole esposizione “a merìs”, a meriggio ovvero a mezzogiorno, di cui gode.
Pochi tornanti e lunghi traversi portano in un fresco bosco di faggi; superati i Tetti Paladin, si prosegue ora con pendenze più lievi fino a uscire dal bosco. Si tralascia sulla sinistra un sentiero che si ricongiunge con la mulattiera poco oltre. La salita prosegue monotona a mezzacosta sul versante orografico sinistro della valle fino a raggiungere l’ampio pianoro pascolivo di Gias del Prato (ruderi sparsi e un edificio ristrutturato). La mulattiera si inoltra sul fondo del vallone, tra pascoli e detriti, affiancata pochi metri più in basso da un sentierino parallelo con il quale si ricongiungerà più avanti. Percorrendo un altro lungo tratto si raggiunge un restringimento della valle, ove il Rio della Meris ha inciso più profondamente il fondovalle. Subito dopo si lascia a sinistra una mulattiera che scende a guadare il rio e si entra nel pianoro pascolivo di Gias del Chiot della Sella, ove si trova anche un casotto di sorveglianza del Parco.  
Questa località, un tempo nota come Chiot de la Sela, deve il nome alla probabile presenza in passato di una “sella” – piccola costruzione in pietra con volta a botte, in genere parzialmente interrata, utilizzata per la conservazione degli alimenti. Al Chiot de la Sela furono costruite le Reali Case di Caccia, utilizzate dai Savoia durante le battute nel Vallone della Meris.
Oltre il Gias del Chiot della Sella, la mulattiera lascia a sinistra una traccia che scende al torrente per riprendere a salire più decisa tra arbusti e detriti. Passato un ruscelletto e costeggiata una cascatella, si è ormai in vista della cascata formata dall’emissario del Lago sottano della Sella.

La mulattiera raggiunge il Gias del Lago; si lascia a destra il bivio per il Lago soprano della Sella e si attraversa il Rio della Meris su un ponte di legno. Il Rifugio Livio Bianco, affacciato in splendida posizione sul Lago sottano della Sella, dista solo alcuni minuti.
Al rifugio, per chi lo desidera (e se il gestore ce lo consente), lasciamo il materiale in eccesso e  continuiamo l’escursione ai laghi e al colle della Valletta.
Tornati al bivio di Gias del Lago, si sale lungo il segnavia N25 tagliando in diagonale il pendio detritico inerbito. Il sentiero raggiunge la base di una bastionata di rocce montonate e le supera sulla destra con numerosi tornanti, molti dei quali lungo i resti della mulattiera che qui ricompare. Giunti al ripiano ove sorge il Gias Gros si può scorgere sulla sinistra il piccolo Lago mediano della Sella. 
Attraversato il piano erboso si riprende a salire a tornanti tra detriti; la mulattiera, con percorso tortuoso, supera un’altra bastionata di imponenti rocce montonate e perviene a un bivio ai piedi della cascatella formata dall’emissario del Lago soprano della Sella. Si tralascia il ramo di sinistra del bivio, che attraversa l’emissario e sale al Colle di Valmiana, e si segue il ramo di destra; in breve si raggiunge il bellissimo Lago soprano della Sella che è il più esteso del Parco.
La mulattiera si addentra in uno stretto valloncello laterale, attraversa un antico ponte in pietra sull’immissario del lago, costeggia un laghetto e supera con qualche tornante un dosso roccioso. Il valloncello quindi si apre lasciando vedere la depressione del colle. Con un traverso tra erba e detriti e pochi ultimi tornanti, la mulattiera raggiunge un enorme ometto in pietra, visibile già da lontano, posizionato pochi metri prima del Colle della Valletta. Dal colle si gode di un ampio panorama, sia sul versante della Valle Stura con il sottostante Lago soprano della Valletta, che sul versante della Valle Gesso, con l’imponente mole del Monte Matto.
Il ritorno è per la stessa via.                                                     

* Dante Livio Bianco è stato Comandante delle formazioni partigiane “Giustizia e Libertà” del Piemonte e alpinista cuneese, caduto nel 1953 sulla Cima Saint Robert nel gruppo di Gelàs.


DIFFICOLTA’:    Impegnativa per lunghezza e dislivello                                         
DISLIVELLO:     da Sant’Anna di Valdieri al Rifugio D.L.Bianco m 879; dal Rifugio al Colle della Valletta m 618; dislivello totale m 1.497 circa.
TEMPO DI PERCORRENZA:    da Sant’Anna di Valdieri al Rifugio D.L.Bianco circa 3 ore; dal Rifugio al Colle della Valletta circa 2 ore e mezza; tempo di percorrenza totale per A/R 9 ore circa.
PRANZO AL SACCO
ABBIGLIAMENTO: scarponi da trekking, giacca a vento, maglione, mantellina contro la pioggia, acqua, un ricambio di abiti puliti per il rientro in auto.
E’ consigliabile avere sempre nello zaino una minima dotazione di materiale di pronto soccorso e i medicinali di uso personale.

PRENOTAZIONI ENTRO SABATO 25 LUGLIO ORE 15:     
Tiziana  3398767977         Lutz   3462127277