Escursione
impegnativa ma non difficoltosa, che offre il meglio dal Lago sottano della Sella
al Colle della Valletta.
Chi non
avesse intenzione di camminare a lungo può fermarsi al Rifugio Livio Bianco, in
ottima posizione sulle sponde del Lago sottano.
PROGRAMMA
RITROVO E PARTENZA ore 5.30 nel
parcheggio della stazione FS di Savona. Con mezzi propri autostrada SV-TO
uscita a Mondovì. Strada Statale per Borgo San Dalmazzo da dove si risale la
Valle Gesso in direzione Valdieri. Arrivati a Sant’Anna di Valdieri (1.011 m)
si parcheggiano le auto.
ITINERARIO A PIEDI:
dal fondo
del paese si imbocca il viottolo asfaltato che sale ripido tra le abitazioni.
Passate le ultime case, ci si inoltra su una ripida mulattiera in un bosco di
latifoglie (noccioli, frassini, aceri). Superato il bivio per Tetti Bariau che
si lascia sulla destra, la mulattiera diminuisce la pendenza. Passati i ruderi
di Tetti Biaisa, si prosegue la salita dominando dall’alto il Rio della Meris.
Il Vallone della Merìs (l’accento va
posto sulla i, diversamente dalla pronuncia comune) deve il suo nome alla
favorevole esposizione “a merìs”, a meriggio ovvero a mezzogiorno, di cui gode.
Pochi
tornanti e lunghi traversi portano in un fresco bosco di faggi; superati i
Tetti Paladin, si prosegue ora con pendenze più lievi fino a uscire dal bosco.
Si tralascia sulla sinistra un sentiero che si ricongiunge con la mulattiera
poco oltre. La salita prosegue monotona a mezzacosta sul versante orografico
sinistro della valle fino a raggiungere l’ampio pianoro pascolivo di Gias del
Prato (ruderi sparsi e un edificio
ristrutturato). La mulattiera si inoltra sul fondo del vallone, tra pascoli
e detriti, affiancata pochi metri più in basso da un sentierino parallelo con
il quale si ricongiungerà più avanti. Percorrendo un altro lungo tratto si
raggiunge un restringimento della valle, ove il Rio della Meris ha inciso più
profondamente il fondovalle. Subito dopo si lascia a sinistra una mulattiera
che scende a guadare il rio e si entra nel pianoro pascolivo di Gias del Chiot
della Sella, ove si trova anche un casotto di sorveglianza del Parco.
Questa località, un tempo nota come Chiot de
la Sela, deve il nome alla probabile presenza in passato di una “sella” –
piccola costruzione in pietra con volta a botte, in genere parzialmente
interrata, utilizzata per la conservazione degli alimenti. Al Chiot de la Sela
furono costruite le Reali Case di Caccia, utilizzate dai Savoia durante le
battute nel Vallone della Meris.
Oltre il
Gias del Chiot della Sella, la mulattiera lascia a sinistra una traccia che
scende al torrente per riprendere a salire più decisa tra arbusti e detriti.
Passato un ruscelletto e costeggiata una cascatella, si è ormai in vista della
cascata formata dall’emissario del Lago sottano della Sella.
La mulattiera
raggiunge il Gias del Lago; si lascia a destra il bivio per il Lago soprano
della Sella e si attraversa il Rio della Meris su un ponte di legno. Il Rifugio
Livio Bianco, affacciato in splendida posizione sul Lago sottano della Sella,
dista solo alcuni minuti.
Al rifugio,
per chi lo desidera (e se il gestore ce
lo consente), lasciamo il materiale in eccesso e continuiamo l’escursione ai laghi e al colle
della Valletta.
Tornati al
bivio di Gias del Lago, si sale lungo il segnavia N25 tagliando in diagonale il
pendio detritico inerbito. Il sentiero raggiunge la base di una bastionata di rocce
montonate e le supera sulla destra con numerosi tornanti, molti dei quali lungo
i resti della mulattiera che qui ricompare. Giunti al ripiano ove sorge il Gias
Gros si può scorgere sulla sinistra il piccolo Lago mediano della Sella.
Attraversato il piano erboso si riprende a salire a tornanti tra detriti; la
mulattiera, con percorso tortuoso, supera un’altra bastionata di imponenti
rocce montonate e perviene a un bivio ai piedi della cascatella formata
dall’emissario del Lago soprano della Sella. Si tralascia il ramo di sinistra
del bivio, che attraversa l’emissario e sale al Colle di Valmiana, e si segue
il ramo di destra; in breve si raggiunge il bellissimo Lago soprano della Sella
che è il più esteso del Parco.
La
mulattiera si addentra in uno stretto valloncello laterale, attraversa un
antico ponte in pietra sull’immissario del lago, costeggia un laghetto e supera
con qualche tornante un dosso roccioso. Il valloncello quindi si apre lasciando
vedere la depressione del colle. Con un traverso tra erba e detriti e pochi
ultimi tornanti, la mulattiera raggiunge un enorme ometto in pietra, visibile
già da lontano, posizionato pochi metri prima del Colle della Valletta. Dal
colle si gode di un ampio panorama, sia sul versante della Valle Stura con il
sottostante Lago soprano della Valletta, che sul versante della Valle Gesso,
con l’imponente mole del Monte Matto.
Il ritorno è
per la stessa via.
* Dante Livio Bianco è stato Comandante delle
formazioni partigiane “Giustizia e Libertà” del Piemonte e alpinista cuneese,
caduto nel 1953 sulla Cima Saint Robert nel gruppo di Gelàs.
DIFFICOLTA’: Impegnativa
per lunghezza e dislivello
DISLIVELLO: da
Sant’Anna di Valdieri al Rifugio D.L.Bianco m 879; dal Rifugio al Colle della
Valletta m 618; dislivello totale m 1.497 circa.
TEMPO DI PERCORRENZA: da
Sant’Anna di Valdieri al Rifugio D.L.Bianco circa 3 ore; dal Rifugio al Colle
della Valletta circa 2 ore e mezza; tempo di percorrenza totale per A/R 9 ore
circa.
PRANZO AL SACCO
ABBIGLIAMENTO: scarponi da trekking, giacca a
vento, maglione, mantellina contro la pioggia, acqua, un ricambio di abiti
puliti per il rientro in auto.
E’
consigliabile avere sempre nello zaino una minima dotazione di materiale di
pronto soccorso e i medicinali di uso personale.
PRENOTAZIONI ENTRO SABATO 25 LUGLIO
ORE 15:
Tiziana 3398767977 Lutz
3462127277
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