mercoledì 30 settembre 2015

Relazione : Cima Corborant mt.3010 - Domenica 20/09 - Lunedì 21/09/15



Domenica 20/09: come da locandina, alle 15,00 si parte. Basta una macchina: io come autista, Federica come navigatore e sua figlia Isabella che sogna gli USA. Alle 17.00 raggiungiamo San Bernolfo e, dopo aver parcheggiato su uno spiazzo, raggiungiamo 

 il Rifugio Dahu de Sabarnui , dove pernotteremo. Prendiamo posto nella camerata che è tutta per noi. Non vi sono altri ospiti. Ci mettiamo a nostro agio e, dopo aver parlato con il Gestore, molto cordiale, presa visione del Rifugio che è piccolo ma carino, usciamo per fare due passi in attesa della cena; percorriamo il primo tratto di sterrato che faremo il giorno seguente. Alle 19,00 siamo di ritorno e ci attende un tavolo nella salle à manger 

dove ci vengono proposte tagliatelle al ragù, spezzatino di maiale, dolce, vino, acqua. Le tagliatelle sono buone e saporite; lo spezzatino ottimo: io ci son tornato tre volte....ma non solo io!!!! Scambiamo un po’ di chiacchiere con il Gestore che diventerà padre tra breve. Lui e la sua famiglia  abitano tutto l'anno in rifugio. D'inverno usano la motoslitta per raggiungere il paese e sono sempre a disposizione di eventuali escursionisti anche invernali. Verso le 20.30 le ragazze salgono in camerata. 
Dopo un po', gasandomi alla lettura di un articolo sul Gasherbrum II, un 8000 conquistato in invernale da Simone Moro (di cui ho letto un suo libro che ho trovato appassionante), salgo in camerata. Stupore: le ragazze sono già a cuccia; Federica legge sul suo tablet; Isabella legge forse un libro dell'Università (?). 
Al mio invito di uscire per godere della serata, mi fanno capire che preferiscono di no. Esco da solo. Il buio assoluto che mi circonda, il silenzio, l'aria sottile ed un cielo stellato, che di più non si può (via lattea inclusa), mi danno una grande felicità. Rientro. Sono le 21.30. Proviamo a dormire. Una bella parola! Però un poco ho dormito perché ad un certo punto mi risveglio bruscamente con il sedere per terra. 

Per fortuna la mia cuccetta è la prima in basso! Guardo l'ora, sono le 2,30. Con qualche mugugno tra me e me, torno in cuccetta. Le ragazze sembra che non si siano accorte di nulla. Tento di riprendere sonno con qualche preoccupazione. Il resto della notte passa senza ulteriori traumi!!!  Alle 7,00 suona finalmente la sveglia.           
  
Lunedì 21/09: ci alziamo e, pronti per la colazione, scendiamo. Subdolamente Isabella allude ad un rumore udito nella notte; anche Federica l'ha sentito;.....confesso l'accaduto con un mezzo sorriso. Finita la colazione, ricca ed abbondante, saldiamo il conto. Alle 7,30 con l'auto, raggiungiamo quota 1850 dove parcheggiamo. Qui inizia il percorso 
.  Non una nuvola: è una mattinata perfetta! Temperatura fresca e un leggero venticello. Ci incamminiamo sullo sterrato  

 che si trasforma, con costante, leggera salita, in sentiero ora sassoso, ora  erboso, ora roccioso. Rischio nuovamente la vita per la foto di "gruppo" 

Alle 9,50 giungiamo ad un cartello che, confermandoci la via, ci dice che per la Cima  Corborant ci vogliono ca.h.2,30.  Continuiamo la nostra salita su per il vallore passando presso caratteristiche rocce montonate
 
Alle 10,50  siamo al Lago Lausfer superiore (mt.2560) e possiamo distintamente ammirare la Cima del Corborant mt. 3010 e, alla sua destra, il suo Gendarme mt.2933 e, ancora più a destra, la Pta Gioffredo mt.2960.

Ora la salita diventa più marcata e faticosa sulla pietraia. Superiamo una balza e seguiamo le tracce (tacche rosse) che si innalzano su per un canale detritico. Ore 11,20: ecco là al centro, tra il Corborant e il Gendarme, il passaggio detto "Tana della Marmotta" 

che altro non è che il canale di salita chiuso, in alto, da un enorme masso che gli fa da tetto. Il vederlo è stata una gioia, l'arrivarci....un po' meno 

. Ci immettiamo nella tana. E' attrezzata con gradini, abbastanza distanziati, e corrimano in ferro che permettono il superamento del muro. Poi, con una spaccata (occhio ai calzoni), si supera l'ultimo tratto.  Io
 
, poi Federica e quindi Isabella 
 . Alle 12,20 siamo fuori dalla tana lasciandoci alle spalle il vallone con i Laghi Lausfer 
  Prendiamo fiato. Abbiamo superato la prima difficoltà "interessante". Siamo ora a ca.2850 mt. e ci attende l'ultima difficoltà e poi ancora un centinaio di metri per la cima. Via quindi su per placche
 


 attrezzate con catene.

 Alla fine delle catene e ad una cinquantina di metri dalla Cima, Isabella comunica  alla Federica che non intende andare oltre. Irremovibile. Federica da il suo ok. Sono ca.le 12,30. Andiamo in Cima io e Federica. Isabella attende il nostro ritorno. Riprendiamo  il percorso su dura salita e finalmente, alle 13,00, la Cima

 . Scatto alcune foto. Non molto precise, colpa forse della fretta, pensando a Isabella che ci aspetta. Il panorama è grandioso. Il vallone dell'Ischiator con il Rifugio Migliorero


  

 . Il lago Rabuons, i laghi Chaffour e Cimon . Vedo il Becco Alto Dell'Ischiator, Punta Gioffredo, Tenibres, Oronaye, Salza, Mongioia, Monviso e tanti altri. Sono appagato da tale vista. Con Federica decidiamo di scendere. Sono le 13,15. Raggiungiamo Isabella dopo una decina di minuti. Tutti e tre ora superiamo con cautela il tratto con catene

  e quindi la "Tana della Marmotta" 
 









 . Ora siamo fuori dalla Tana e incominciamo a scendere il detritico canalino che ci porta al sentiero verso i laghi 








 . Alle 15,00 ci fermiamo per pranzare presso il lago inferiore (foto088). Diamo fondo alle provviste. Riprendiamo la discesa. Alle 16,40 siamo nel vallone e possiamo vedere San Bernolfo .


Arriviamo alla macchina alle 17,15. E' stata una bella sgroppata! Rientriamo in macchina passando dal Rifugio per informare il gestore che tutto era ok. Un caffè, un cappuccino e via, alla volta di Savona.         Giorgio          

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