venerdì 29 novembre 2013

RIFUGIO LA BALMA - MONTE FANTINO 22 SETTEMBRE 2013



        RIFUGIO LA BALMA  - MONTE FANTINO 
                22  SETTEMBRE  2013 

       Circa alle ore 10 parcheggiamo le auto presso il rifugio la Balma perché la salita in auto verso il rifugio è risultata, a fine giornata, quella più ardua da superare. Il gruppo composto dal sottoscritto, Gerry, 2 Anne, Federica, Flora, Domenico e consorte, Valentina e Massimo più o meno alle 10 e 30 parte verso la meta, iniziando il tratto di sterrata. Il meteo è piuttosto caldo per la stagione ed infatti i primi nuvoloni di calore risalgono rapidamente i versanti, occultando progressivamente il panorama. La monotonia del primo tratto è interrotta quando Gerry festante come un adolescente, individua lamponi dalla dimensione ragguardevole e perfettamente maturi. I componenti del gruppo cominciano ad affacciarsi dalla sterrata per allungarsi in posizioni yoga d’ alto livello a fare incetta di questi favolosi frutti di boschi.
      Improvvisamente parole ad alta voce interrompono il silenzio. E’ un malgaro che parlando a tutto volume alle sue vacche (sorde?) pascolanti nel versante opposto alla sterrata oppure ai suoi cani pastori (sordi anche loro?) dà loro precise disposizioni. Ma ancor meglio di Tarzan o di San Francesco, a vostro piacimento, la mandria si dispone come da lui desiderato.
       Guadiamo il rio della Brignola e dopo 10 minuti di strappo, raggiungiamo un’ oasi della fortuna. Infatti ci troviamo a camminare sopra i residui del metabolismo delle vacche di cui sopra, belle (insomma..) fresche, senza in alcun modo poterle evitare. Tutti immediatamente pensano di giocare l’indomani al lotto, superenalotto, turista per sempre, buon compleanno insomma a tutte le più nobili fonti di reddito del nostro inimitabile Stato, dato che dovrebbe portare molta fortuna il calpestamento... Dopo esserci spostati da questo giacimento di fortuna, raggiungiamo la sella della Brignola a più di 1900m/slm. Un altro gruppo di escursionisti ci attende per poterci chiedere ragguagli sul sentiero per il Fantino che prontamente indico loro. Purtroppo a causa della sterrata per la Balma, ciò ci ha impedito di precederli e vedere così i camosci sempre numerosissimi in queste zone.
       Dalla sella iniziamo in rigorosa e compatta fila indiana, un tratto di sentiero più ripido in mezzo a magnifici larici purtroppo non ancora con gli abiti autunnali per raggiungere il tratto di sentiero che fino all’anno scorso sembrava una foresta impenetrabile delle zone equatoriali. Terminato questo tratto raggiungiamo i vasti pascoli pianeggianti sotto la cima del Fantino anche se le nuvole basse ormai ci hanno raggiunto. Ma qui un'altra meravigliosa scoperta: mirtilli enormi, maturi con un gusto inimitabile ci accolgono, sorprendendoci. E stavolta non più in posizioni yoga, ma a mimare le mondine, il gruppo inizia una frenetica raccolta e degustazione in loco dei secondi frutti di bosco incontrati.
       Raggiunta la base della cima restano gli ultimi 100 metri di dislivello da superare, molto ripidi. Sciolgo le fila e invito a salire a piacimento. Io scelgo ampi tornanti che, senza provocarmi affanno e fiatone mi permettono di raggiungere velocemente la cima, altri più eroici prendono la salita di petto, diretta lungo la massima pendenza ed arrivano un po dopo ansimanti ma vincenti!
   La velocità con cui si aprono e si consumano le provviste è ormai nota e non ve la descrivo. Sotto la croce troviamo gli escursionisti che ci hanno preceduto e che ci chiedono se ci sono varianti per la discesa. Le note e le firme nel diario custodito alla base della croce è un rito.         
Purtroppo le nuvole hanno invaso il cielo e a parte qualche scorcio panoramico visto durante la salita, la nebbia ci circonda anche se la temperatura ad oltre 2000 metri senza sole è piuttosto piacevole.
       Scendiamo da dove siamo saliti, spigolando ancora qualche mirtillo per migliorare la digestione e raggiungiamo nuovamente l’oasi della fortuna ove questa volta troviamo tutta la mandria di vacche al riposo sicuramente ad incrementare ancora di più il fattore fortuna. Per non disturbarle tagliamo a sinistra, guadiamo più in alto rispetto all’ andata il rio della Brignola ed arriviamo di fronte al gias ristrutturato ove Tarzan il malgaro del mattino, ci accoglie seduto e sorridente. Scambiamo con lui quattro chiacchiere, qualcuno chiede come fa a vivere per mesi così isolato, ci fa vedere una forma di formaggio fresca che mi ha scatenato all’istante istinti a voi arcinoti, ci confessa che la sera lo avrebbero raggiunto amici e la moglie per una grigliata di carne lì in loco .
      Qualcuno aggiunge che allora è così contento perché sarebbe stato presto in gentile compagnia ma lui annuendo non con troppa convinzione ci fa capire che forse la sua contentezza sta nel fatto proprio chela gentile compagnia lo raggiunge solo di tanto in tanto…
     Lo salutiamo ed io con un po’ di invidia per la sua formaggetta, per l’imminente grigliata e per la sua tranquilla esistenza che lo ha portato a farsi capire anche dagli animali.
Verso le 16 siamo alla Balma e ci diamo l’ultimo saluto di fronte ad un caldo caffettino.
Ringrazio tutti ed alla prossima!
Piero.

Nessun commento:

Posta un commento

Ogni commento verrà vagliato e moderato prima della sua pubblicazione.

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.